David Bruce Banner, con il nome di David Bellamy, lavora come addetto alle pulizie in un laboratorio segreto del governo gestito dal famoso dottor Ronald Pratt, un brillante e anziano ricercatore da anni impegnato nel suo stesso campo di ricerca. Banner spera di sfruttare le sue ricerche genetiche e radiologiche per trovare la cura totale e definitiva alle sue mostruose metamorfosi nella creatura verde conosciuta come: Hulk. Lo scienziato compie alcune astute infiltrazioni nel laboratorio di Pratt, accedendo alle sue formule, che corregge in alcune sequenze. Scoperta la sua condizione, Pratt si offre di aiutarlo ma un' organizzazione di terroristi sovietici capeggiata dallo spietato Kasha è interessata alle formule del dottore e si organizza ad eseguire un furto di informazioni. La morte dell' Incredibile Hulk (The Death of the Incredible Hulk) è l'ultimo film per la televisione atto a chiudere la celebre serie. Ormai Bixbi appare un pò appesantito (dopo tre anni morirà di cancro) e il prodotto finale risulta meno coinvolgente del solito sebbene gli effetti siano migliorati. Pare che all'inizio delle fossero previste anche una serie di comparsate: prima She-Hulk poi Spider-Man, infine Iron Man (personaggio che solo nell'Hulk moderno viene introdotto per un futuro crossover tra i due!) invece appare anonimamente il dottor Strange e forse è un bene che la vicenda sia terminata in piena dignità.
sabato 22 agosto 2009
giovedì 20 agosto 2009
Capitan America (1990)
Promosso dalla Marvel come la risposta a "Batman" e fatto uscire in concomitanza del 50° anniversario, il film crea immediatamente un certo imbarazzo, tanto da finire nel dimenticatoio già nel 1990 (l'anno di uscita). In America viene ripescato dalla televisione via cavo due anni dopo mentre in Italia sarà la Prisma Entertainment (distribuita dalla Fox) ad occuparsene. La sua pubblicità è immediatamente imprecisa: Capitan America è ora per la prima volta un eroe in carne ed ossa (come sappiamo non è affatto vero, su Cinemamutante troverete anche la versione del 1979!). Tra i produttori compariva persino Stan Lee (produttore esecutivo), una vera cantonata. Il film si apre con la genesi del Teschio Rosso, una nascita che rimarrà estranea ai fan di Cap. Infatti la storia è del tutto fasulla. Alcuni nazisti sequestrano un ragazzino italiano di intelligenza superiore, il suo nome è Tadzio De Santis (dimenticatevi dunque di Johann Schmidt!). La sua famiglia finisce massacrata ed il ragazzo viene portato via per essere sottoposto ad alcuni esperimenti intenti a rafforzarlo oltre i limiti umani. Per contrastare il supersoldato nazista, gli Stati Uniti assoldano dunque Steve Rogers, un giovane patriota claudicante che anela di combattere per il suo paese nella seconda guerra mondiale. L'esperimento è un successo, Rogers diverrà Capitan America. La pellicola diretta da Albert Pyun si rivela immediatamente vacua ed imbarazzante in alcuni reparti come: gli effetti, la fotografia e la sceneggiatura di Tolkin (che non ha mai negato la sua lontananza nei confronti dei comics). Peccato, perchè Il cast si sforza di ottenere risultati ed in certi casi risulta evidente il contrasto tra le buone interpretazioni degli attori (Scott Paulin, Francesca Neri, il Ned Beatty visto in Superman!) e l'assenza di direzione del film. Una nota positiva che dovrebbe interessare chi produce pellicole sui supereroi è la fedeltà del costume. C'è una magia dietro le calzamaglie dei fumetti, sebbene risultino un pò retrò fanno sognare tanto di più di questi moderni costumi plasticosi dai colori scuri ed opachi. Non che basti, ma il consiglio è quello di lavorare anche in questa direzione...
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