Ed eccoci al Batman della resurrezione. Ci sono voluti molti anni ma alla fine nel 2005 un regista parecchio interessato ai meandri oscuri dell'animo umano, Christopher Nolan decide di prendere il pipistrello e raccontarlo dal principio. Come ti faccio un supereroe: la genesi. Fortunatamente il talentuoso filmaker aveva capito bene la lezione dei film che l'avevano preceduto, quelli che avevano trionfato erano stati quelli che in qualche modo avevano mantenuto il nucleo narrativo del fumetto originario e non l'avevano snobbato, tacciandolo per letture infantili. C'era soltanto un nome da seguire per Batman e quel nome era Frank Miller. Batman Begins infatti pesca a piene mani da Batman : Anno uno, graphic novel che racconta la trasformazione di Wayne nel cavaliere oscuro. E il film apre proprio con Wayne, in mezzo ai criminali per studiarne le caratteristiche, addestrato e furioso in cerca di una via da seguire, una guida. Ma sarà il maestro a trovare l'allievo. Ra's Al Ghul è l'uomo dietro la setta delle ombre, massoneria dedita a far pulizia delle civiltà in decadenza, che vede in Wayne un perfetto discepolo da manipolare per i suoi scopi apocalittici. Dopo l'addestramento però, il giovane Bruce deciderà di non divenire carnefice e seguire una via diversa da quella dei criminali, mantenendo intatta la sua umanità compassionevole. Tornato a Gotham, scoprirà alcuni gioielli tecnologici della Wayne enterprises e aiutato da Alfred comincierà la sua crociata contro il male. Cast fenomenale che va da Bale a Oldman (praticamente il Gordon del fumetto di Miller e Mazzuchelli), un grande Liam Neeson nel ruolo di Ra's Al Ghul, Rutger Hauer e Michael Caine fino ai nuovi Cillian Murphy e Katie Holmes. Ricordo che in principio il film non mi convinse. Geniale l'idea di celare Batman per quasi tutto il film, di nasconderlo davvero e trasformarlo in terrore. Quello che mancava però era un degno avversario (Unbreakable insegna e nel seguito del film l'avversario sarà talmente grande da sottrarre la scena al protagonista, come era accaduto nel film di Tim Burton!) ed alcune piccole limature della sceneggiatura. Ma, rivisto di recente, il film mi è sembrato assolutamente degno del suo tanto osannato seguito ed anzi, perfino migliore in alcuni punti chiave. La Gotham non sara mai superiore a quella di Furst ma fa bene il suo dovere, la Batmobile è figlia diretta dell'imponente mezzo di The Dark Knight returns, la colonna sonora è molto più drammatica di quella di Elfman ma meno travolgente mentre Joe Chill viene da Batman : Anno due. Che dire? Uno dei migliori cinecomics in circolazione, da rivedere magari nell'edizione speciale a due dischi...
domenica 18 ottobre 2009
lunedì 12 ottobre 2009
Adrenalina blu - La leggenda di Michel Vaillant
Michel Vaillant, fenomenale pilota, si ritrova coinvolto in una losca vicenda. Da sempre la squadra avversaria chiamata Leader cerca di distruggerlo attuando piani costosi e complessi, fuori da ogni regola, pur di riuscire; ma ogni mossa è sventata dalle abilità di Michel e dell'amico Steve Warson. Sarà l partecipazione delle Vaillant alla 24 ore di Le Mans ad offrire a Ruth Wong, nuova proprietaria della Leader, l'opportunità di rifarsi. Adrenalina blu è un film sorprendente, una pellicola che onora la cinematografia francese, dimostrando che nel mondo possono competere con i più grandi ma specialmente è un film che riesce a mantenere "tutti" gli elementi più importanti della controparte cartacea. Può sembrare scontato ma non lo è. Se infatti parlando di Speed Racer (che usiamo come termine di paragone visto il genere!), c'eravamo esaltati proprio per l'invenzione che c'era dietro il lavoro di adattamento, una creatività che rendeva il manga e il film soltanto lontani parenti (il cui ago della bilancia pendeva sicuramente dalla parte del film) in Adrenalina Blu la faccenda è meno creativa ma certamente altrettanto miracolosa. Al binomio francese Besson/Louis-Pascal Couvelaire va dato atto che il pilota creato da Graton nel '57 viene trasformato ed attualizzato con grazia ed intelligenza. Bravi gli attori, adatti per il ruolo. Furba anche la scelta di non andarsi ad impelagare con la Formula uno ed utilizzare la caratteristica più importante di Michel, ovvero la sua capacità di trionfare in tutte categorie. Anche l'utilizzo delle trame da spy-story, il personaggio di Bob Kramer l'antagonismo Leader/Vaillant fanno si che il film divenga una tappa imperdibile non solo per tutti i fan del cinecomics ma anche per gli amanti del cinema d'azione...o delle corse sportive!
domenica 4 ottobre 2009
Li'l Abner il villaggio più pazzo del mondo
Finalmente abbiamo avuto modo di visionare la versione italiana di Li'l Abner, il villaggio più pazzo del mondo del 1940, da tempo difficilmente reperibile ma recentemente rieditata dalla Fox per Comedy Collection. Il personaggio creato da Al Capp a metà degli anni trenta è uno di quelli che non si possono dimenticare. Li'l Abner infatti è il classico bifolco americano, un Hillbillies, che vive con la madre "Pansy" ed il padre e non vuole sposarsi. Naturalmente l'aspetto piacente di Abner, alto e muscoloso, attrae le donne del luogo ma fra tutte, è la sua vicina di casa a spasimare per lui senza sosta, la bella Daisy Mae Scragg. Il film di Rogell prende spunto da queste vicende e confeziona una pellicola surreale e piacevole supportata anche dalle buone interpretazioni di Martha Driscoll ed il grandissimo Buster Keaton. Daisy Mae di Valle Furbetta cerca di farsi aiutare dalla bella cugina a sedurre Li'l Abner che non vuole saperne delle donne. Il grosso ragazzone ama la sua bella vicina di casa tuttavia è terrorizzato dalle responsabilità del matrimonio. Grazie ad un trucco, un finto dottore rivela al giovane che non vedrà il tramonto del giorno successivo. Li'l Abner decide allora di rendere felice la sua Daisy Mae, credendo di avere le ore contate.
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