Captain Marvel, eroe nato da Bill Parker e Charles Beck nel 1940 (forti le somiglianze con l'uomo d'acciaio!) fu il primo supereroe ad approdare al cinema. L'anno successivo infatti Tom Tyler (che successivamente interpretò anche The Phantom) ne indossò le vesti. La vicenda si consuma tra il Siam e la California e l'arcinemico designato è Lo Scorpione che vuole appropriarsi di una sostanza simile alla pietra filosofale, in grado di mutare il metallo in oro ma anche di distruggere la vita. Ottimo ritmo, discreta regia e dodici episodi ricchi di tensione. Chi lo vide allora ancora lo ricorda come un sogno di gioventù...
domenica 29 marzo 2009
Jesuit Joe
Partorito dalla mente del grande Hugo Pratt, Jesuit Joe è un personaggio meno celebre del mitico Corto Maltese e tuttavia non meno suggestivo. Le sue storie narrano la complessa nascita del Canada e strizza l'occhio al grande romanzo d'avventura. Per il film del 1992 si scelse il regista Oliver Austen che praticamente chiuse la sua carriera dopo il flop. Nel 1911 presso il fiume Carib, Jesuit Joe, torna nella capanna del nonno, dove trova un caporale delle Giubbe Rosse addormentato. Dei banditi li attaccano uccidendo il caporale e Joe, dopo averli eliminati, indossa la celebre giacca. Inizia così un pellegrinaggio avventuroso dove emergeranno con tutta la loro sconcertante verità i contrasti tra le varie etnie. Il film fu giudicato pretenzioso ed in effetti il prodotto finale risulta complicato da seguire a causa dei testi troppo sibillini e dell'incedere della pellicola. La spiegazione migliore ci viene offerta da RdC - Cinematografo.it: ...tutto il ritmo narrativo appare come una serie di strisce di fumetto che si attaccano l'una all'altra, senza mai decollare verso i toni catartici dell'epos, ed isterilendosi in una risaputa denuncia dei soprusi cui i pellirossa sono stati sottoposti, senza peraltro indicare una strada, almeno di riscatto. Tutto viene avvolto invece in una livida luce di odio e risentimento senza speranza, che, aggiunto alla crudezza di certe situazioni ed alla violenza di talune immagini, rende il film inaccettabile. Per noi di Cinemamutante il film non è inaccettabile ma certamente è un prodotto mediocre.
sabato 28 marzo 2009
Popeye : Braccio di ferro
Primo ed unico film per il marinaio più famoso del mondo Popeye (in Italia noto come Braccio di ferro). Sfortunata pellicola voluta e girata da Robert Altman che offrì al grande Robin Williams l'esordio cinematografico. Creato sulla carta da Elzie Crisler Segar nel 1929, Popeye non ha mai smesso di farci sorridere. L'iracondo "saylor man" infatti con le sue eterne scazzottate ed i suoi barattoli di spinaci strizzati come bicchieri di plastica fa ormai parte della cultura popolare. Popeye approda a sweethaven in cerca del padre. Nonostante l'indifferenza, la meschinità degli abitanti e la tirannia del vice-commodoro Bluto, lentamente conquisterà Olivia e i personaggi del porto bizzarro. Ma l'avventura non finisce qui, l'arrivo dell'orfano Pisellino porterà Braccio di ferro a scovare il padre perduto. Grande cast e sceneggiatura curata da Jules Feiffer (celebre commediografo), fotografia del nostro Rotunno ed effetti in grande stile. Perfettamente conforme allo spirito originale del fumetto, Popeye non suscitò alcuna simpatia presso il pubblico e divenne un clamoroso insuccesso. In Italia fu poi penalizzato dalle pessime traduzioni dei brani musicali. Essendo una commedia musicale condannò la visione in maniera definitiva. Eppure, avendolo rivisto in originale, il film non annoia mai e gli interpreti sono in grande forma dalla Duvall (Olivia) alla grande Linda Hunt fino a Dooley (Poldo). Williams poi è semplicemente fenomenale. Un film da riscoprire, meglio se visionato in inglese!
venerdì 27 marzo 2009
Speciale : G.I.Joe e la nascita dei Cobra
Ecco la trasposizione di una delle più longeve serie mai uscite dalla carta dei fumetti. Comics a striscie del 1942 che raccontava la storia del "galvanized iron" (ovvero: soldato di fanteria in gergo militare) Joe e già film nel 1945, oltre che una celebre serie di giocattoli della Hasbro prodotta nell'ormai lontano 1964 (reincarnata, evoluta, fino ai giorni nostri!). Così come per i Transfomers, ai gadget modellistici si accompagnò la serie di animazione e poi il lungometraggio animato degli anni 80. Il film è diretto dal signor "La Mummia" Steven Sommers mentre il cast può vantare l'affascinante Sienna Miller oltre che il rodato Dennis Quaid. A quanto pare la vicenda racconterà le avventure della squadra speciale G.I.Joe impegnata a sventare le minacce terroristiche dei Cobra. Il posizionamento commerciale della pellicola secondo la Paramount dovrebbe essere tra Iron Man e Transformers (in attesa di seguito), aspettiamoci quindi molta azione, pochi attimi di respiro e forse anche una discreta sceneggiatura visto che è affidata a Stuart Bettie (30 giorni di buio, Pirati dei Caraibi). Note negative: la presenza di Channing Tatum muscoloso ballerino dei vari Step Up e di Marlon Wayans sceneggiatore-attore dei vari Scary Movie.
lunedì 23 marzo 2009
Dick Tracy, Detective (1945)
Dick Tracy indaga su alcuni efferati omicidi in cui le vittime, tutte appartenenti a differenti classi sociali, vengono accoltellate e sfregiate. Il misterioso assassino si fa chiamare Splitface ed invia delle lettere alle sue vittime per estorcergli del denaro. Sono molte le persone coinvolte e Dick Tracy dovrà affrettarsi a trovare il legame tra le vittime designate, prima che sia troppo tardi. Il secondo Dick Tracy dello schermo (dopo Ralph Byrd) Morgan Conway non convince nei panni dell'eroe dei fumetti. Il film scorre ed è gradevole dal punto di vista del giallo cinematografico ma è il giallo dell'impermeabile di Tracy a mancare. La serie degli anni quaranta risulta meno dura rispetto a quella della 1937 e la regia di Berke fa quello che deve senza eccedere. Tuttavia, nonostante i piccoli difetti (dimenticando il lavoro di Gould!) ci si può gustare un discreto noir. Distribuito in italia in un recente ed economico cofanetto della Walter Casini & partners che contiene anche Dick Tracy vs. Cueball (1946) e Dick Tracy meets Gruesome (1947)
martedì 17 marzo 2009
Battle Royale 2 - Requiem
Torna Shuya Nahnara, che dopo essere sopravvissuto alla prima ondata del BR Act è divenuto leader del gruppo terrorista conosciuto come Wild Seven, guerriglieri pronti ad eliminare gli adulti, individuati come fonte di tutti i mali. Ma il governo non sta a guardare e dopo un disastroso attentato decide di spedire con la forza un plotone di ribelli adolescenti minacciandoli con le regole del primo Battle Royale (adattate e modificate per l'occasione!) ad eliminare il nostro Shuya. Ecco che torna il collare ma stavolta l'equipaggiamento è di tutto punto. Arrivati sull'isola gli scontri tra i ragazzi porteranno però ad una svolta imprevista... Noioso e scontato questo seguito. Se Battle Royale non lasciava scampo con la sua carica eversiva e con le sue intuizioni BR 2 Requiem è telefonato ad ogni sequenza. I personaggi sono poco lavorati a livello psicologico e lo splatter non basta a salvare uno spettacolo che si trascina fino alla fine. Non c'è nulla di peggio di un film con quintali di piombo che causa sbadigli. Kitano viene sostituito con un attore così mediocre da far cadere certe sequenze nel trash. Un solo consiglio: questa volta fermatevi al primo giro!
domenica 1 marzo 2009
Bichunmoo - L'arte del Segreto Celeste
Nel XIV secolo Cina e Corea sono sotto la dominazione dei Mongoli, la cui potenza sta tuttavia volgendo al tramonto. In questo scenario si muovono i due protagonisti della pellicola. Jinha, orfano di origini coreane allevato da un servitore, si trova a dover portare il fardello di legittimo successore dell'antica e potente arte del Segreto Celeste . Sullie è la figlia del perfido geneale cinese Taruga. I due ragazzi vengono cresciuti assieme e finiscono con l'innamorarsi ma giunti all'età adulta Taruga decide di dare la figlia in sposa al nobile Junkwang. Jinha completerà il suo percorso di guerriero e partirà alla ricerca dell'amata finendo per scoprire sconcertanti segreti sulle sue origini e sulla fine della sua famiglia... Tratto da un fumetto di Kim Hye-rin, datato 1997, Bichunmoo mescola con discreta padronanza il wuxiapian con il melodramma. Il primo paragone, dato l'intreccio, resta l'indimenticabile manga Hokuto no Ken. Il dolore e la solitudine di Jinha ricordano da vicino il percorso di sofferenza di Kenshiro, anche la lotta per riconquistare la sua amata rendono Bichunmoo una visione adatta per il pubblico che aveva amato di Ken il guerriero la trama più che la violenza. Il secondo paragone sono i film di ultima generazione realizzati dalla Cina ed Hong Kong tipo Hero o la Tigre e il dragone e le differenze sostanziali (che lo rendono un prodotto inferiore) sono tutte nella scenografia. I colori infatti risultano sbiaditi dando una sensazione di povertà. Non ci sono fasti nel bosco, teatro dei molti (e ripetitivi) duelli e seppure non si notino sbagli nelle coreografie degli stessi c'è da aggiungere che alla lunga stancano. Anche gli effetti della distruttiva Arte del Segreto Celeste si potevano realizzare meglio. Un film godibile che con alcuni piccoli accorgimenti poteva divenire un vero cult!
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