Secondo appuntamento per la Hasbro, reduce dal fortunato (forse sopravvalutato) Transformers che decide di produrre il film della celebre squadra patriottica. Qui il "Galvanized Iron Joe" diviene acronimo di Global Integrated Joint Operating Entity. Tutto sembra già visto: Dal deserto egiziano agli abissi del ghiaccio polare, la supersquadra G.I.Joe utilizza la più sofisticata attrezzatura spionistica e militare per combattere il corrotto trafficante di armi Destro e la crescente minaccia costituita dalla misteriosa organizzazione Cobra. Riusciranno a portare a termine la loro missione, evitando che il mondo sprofondi in un caos devastante? Film colmo di testosterone che non convince nei punti essenziali, i dialoghi e il comparto degli attori. Sienna Miller nonostante il suo fisico non è in grado di interpretare un ruolo di combattente. Lei può fare la bond girl o muoversi tra un cocktail e l'altro con disinvoltura ma qui ci voleva un vero atleta. Stesso discorso per l'ormai attempato Quaid. Effetti speciali imponenti ma non sempre utili per affascinare e trasportarci nel mondo di guerriglia della squadra. Si può dire che rispetto ai vecchi comics siano stati fatti degli aggiornamenti, il problema si pone quando la mediocre serie animata rimane nei ricordi come un buon prodotto e quando si porta Story of G.I.Joe del 1945 al confronto e si nota un maggior apporto artistico grazie alla presenza di veri fenomeni come Robert Mitchum e Burgess Meredith.
venerdì 23 aprile 2010
giovedì 22 aprile 2010
Il Mercenario
In un oscuro mondo medievale dominato dalla figura di Agraton, un guerriero privato del nome, conosciuto come: Il mercenario, è intenzionato a cambiare la sua vita dopo aver trascorso anni tra violenze e lotte. Sconfitto e tradito da Agraton, egli viene assoldato da una donna per scortare alcuni contrabbandieri verso un territorio lontano chiamato Grande Prateria, senza sapere di essere sul punto di decidere non solo il suo destino, ma quello dell'intera umanità, che attende con ansia la venuta di un grande cambiamento. Film d'animazione franco-ispanico per l'affascinante personaggio di Vicente Segrelles, figura resa nota in Italia grazie alle pubblicazioni dell'Eternauta, spazio che ha sempre accolto il grande fumetto d'autore. Purtroppo per qualche strano motivo, Il Mercenario ha sempre avuto una vita difficile. Poco celebre per la qualità che offriva. Questo film del 2004 inoltre spoetizza del tutto le clamorose tavole di Segrelles, interamente dipinte ad olio, capaci di farci entrare nel suo mondo fantasy in maniera totale. Nonostante la sceneggiatura sia buona, abbastanza simile nelle atmosfere alle storie cartacee, l'animazione al computer non è delle migliori, un cell shading che ricorda da vicino un videogame invecchiato male e mai il lavoro del maestro. Del tutto assente anche la parte piccante dell'opera, le cortigiane, sempre un pò discinte, immerse in un clima di sudore e ferro. Peccato, perchè il Mercenario meriterebbe una trasposizione cinematografica con attori dal vero e con i migliori effetti speciali. Oggi che realizzare draghi non è più un problema gli spagnoli dovrebbero farci un pensierino. Bersaglio mancato, nonostante l'ottimo doppiaggio italiano.
mercoledì 21 aprile 2010
Alien versus Predator
Molti dei lettori di Cinemamutante sapranno che la celebre saga delle due razze aliene contrapposte, divenuta nota con i videogiochi e con il cinema, era in precedenza un fumetto edito dalla casa editrice Dark Horse Comics, una delle poche realtà indipendenti in grado di competere con Marvel e DC. E' questo uno dei più celebri esempi di interscambio tra comics e cinema. Nati infatti in celluloide, i famosi alieni resi celebri da Ridley Scott e John McTiernan (ma anche Cameron ha reso un bel servizio!) hanno saputo vestire egregiamente i panni di eroi (seppur negativi) di valide miniserie cartacee, come in quella che da inizio alle danze: Aliens di Mark Verheiden e quella che vedeva un ipotetico seguito del primo Predator: Predator the Heat fino ad arrivare al lavoro di Stradley e Norwood: Aliens vs Predator che inevitabilmente ci ha portato fino a qui. Una spedizione di scienziati finanziati da un ricco industriale si reca in Antartide per indagare su una 'efflorescenza di calore' di origine misteriosa. Scopriranno una piramide a 600 metri di profondità al cui interno resteranno intrappolati e coinvolti nella feroce lotta tra Aliens ed alcuni giovani Predators sopravvissuti nei secoli. Dimenticando l'arte del primo Alien e la perfezione adrenalinica del secondo capitolo, diciamo che il film non è un capolavoro horror e neppure di fantascienza. Tuttavia siamo qui per valutarlo come cinecomics. In effetti la serie della Dark Horse (escludendo la meraviglia di Verheiden) è piuttosto di serie B; godibile quanto un weird movie, o un episodio di Zio Tibia. Da questo punto di vista Paul W.S. Anderson supera di gran lunga l'orripilante Mortal Kombat ma resta dietro l'ottimo Resident Evil, confezionando una pellicola fedele nello spirito da lettura estiva, spensierata e in un certo senso trash, della saga. Anche la presenza di Bova, non giova molto all'atmosfera generale. L'attore è purtroppo identificato da turpi pellicole italiane e si fatica a vederlo accanto a Lance Henriksen. Resta dunque l'affascinante ipotesi della piramide ed il rito di iniziazione dei Predator che comunque non basterebbe ad ottenere una sufficienza quando dalla parte opposta abbiamo dialoghi telefonati e personaggi scontati. Se però siete accaniti fan della serie, allora sappiate che lo spirito di quegli albi è rimasto vivo.
giovedì 8 aprile 2010
Mantide
Il dottor Miles Hawkins, un brillante scienziato finito suo malgrado in mezzo ad una rivolta, viene brutalmente colpito e reso disabile. Finito su una sedia a rotelle si mette al lavoro per cercare di guarire il suo male. Il suo tentativo sfocia nella creazione di un esoscheletro capace di donare una forza sovrumana a chi lo indossa. E' così che Ocean City vede apparire un supereroe in grado di proteggere i suoi cittadini dalle bande di strada. E' nato Mantide (M.A.N.T.I.S. in originale, acronimo di Mechanically Augmented Neuro-Transmitter Interception System!) e per il male cominciano giorni duri. Che dire siamo rimasti assenti per un pò, ma eccoci tornati con questa rarità. Mantide è fondamentalmente il film pilota di una serie televisiva prodotta e sceneggiata da Sam Raimi che ha il pregio di introdurre un supereroe di colore. Snobbato dai più in Italia, associato spesso all'orribile Steel o al brutto Meteor Man, Mantis pur mantenendo l'impianto televisvo caratteristico per l'epoca (può ricordare Flash o Lois & Clark) ha delle buone intuizioni e si lascia guardare. Molto interessante la prima parte, quando viene tenuta nascosta l'origine dell'eroe. Forse la serie non è stata sempre in grado di mantenere la massima qualità per ogni episodio ma certo il pilota vale una visione.
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