Annonciato, confermato e prossimamente al cinema arriva un Goku versione emo in Dragonball Evolution. Dopo il vecchio capolavoro Trash, i video giochi e lunghissima (ma ripetitiva) serie televisiva tratta dai manga di Akira Toriyama ecco l'ennesima incarnazione della più fortunata interpretazione del mito di Sun Wukong, il dio scimmia. Molti gli attori occidentali ma (fortunatamente) ci sarà anche il celebre Chow Yun-Fat. I ragazzini non stanno nella pelle ma i vecchi fan saranno soddisfatti da questa operazione?
venerdì 30 gennaio 2009
giovedì 29 gennaio 2009
La Rivincita dell'incredibile Hulk
Film tv tratto dalla serie l'incredibile Hulk. David Bruce Banner vive a Los Angeles sotto falso nome (David Bannion) ed è felicemente fidanzato con la bella e giovane vedova Margareth Show, rinomata direttrice del reparto di Bio-Genetica di un recente laboratorio radiologico gestito dai fratelli Joshua e Zackary Lambert. Sono trascorsi due anni felici e sereni per lui, durante i quali non ha mai avuto luogo nessuna delle sue spaventose trasformazioni nella creatura verde. La lavorazione del suo Gamma Trasponder, capace di guarirlo, attira l'attenzione di LeBeau che vorrebbe usarlo come arma. Prima apparizione di Thor sugli schermi senza sortire grandi risultati ed ottenendo anzi effetti comici. Bixby è ormai visibilmente stanco ed appesantito, non ha più l'intensità degli inizi. Se il film poteva risultare passabile per la televisione di allora (ma siamo già alla fine degli anni ottanta!), visto oggi non si può fare a meno di trattenere smorfie di fastidio. Tra le cose peggiori spicca la sequenza del dio del tuono ed Hulk che si fanno scappare l'elicottero, davvero penosa. Una grande occasione mancata.
sabato 24 gennaio 2009
Faust: love of the damned
A volte accadono cose incomprensibili. Le critiche rivolte a Faust sono da annoverare tra questi eventi. Sul lavoro di Yuzna infatti pochi si sono espressi categoricamente e negativamente, dalle riviste di settore (Nocturno) o dai portali on-line (mymovies) la pellicola ne esce quasi dignitosamente. Stavolta è il pubblico che aveva eletto Yuzna ad autore di culto che si ribella, distruggendo ogni possibilità di redenzione del regista. Molti detrattori però non sanno che Faust: Love the damned non è la rivisitazione moderna del mito, reinterpretata e modernizzata dall'autore filippino, questo personaggio infatti nasce sulla carta creato da Tim Vigil e David Quinn edito dalla Northstar Comics. C'era dunque una via tracciata da altri e come sempre accade: le mancanze a livello di scrittura pesano molto sul lavoro finale. La forza dell'alter-ego di Jaspers John è la sua violenza, il personaggio infatti non è nulla di speciale e potrebbe ricordare Spawn, ma contiene elementi de Il Corvo e Batman (citato nell'immancabile planata dalla vetrata) per non citare Ghost Rider. La forza del fumetto stava nella sua violenza, elemento che avrebbe dovuto permettere a Brian Yuzna di folleggiare ed invece gira il suo film più indeciso, confuso tra i generi, con grandissime lacune di interpretazione da parte degli attori e di montaggio. Così, se la trama cita: La leggenda di Faust rivive nell'America urbana del ventunesimo secolo. John Jasper, un pittore di talento, viene aggredito da un gruppo di criminali che uccidono la donna che ama. Deciso a togliersi la vita John viene fermato da M., un inquietante individuo a capo della misteriosa setta "La Mano", che gli promette poteri illimitati in cambio della sua anima. Sarà sangue, violenza, vendetta… noi potremmo aggiungere che "sarà anche trash" nelle espressioni facciali di Mark Frost, nelle inquadrature scontate, nei tagli sbagliati tra le sequenze e nella scelta della pur buona colonna sonora (dai Type O’ Negative ai Sepoltura fino ai Machine Head!) utilizzata indegnamente, quasi come se un metallaro pazzo avesse sonorizzato il suo filmino splatter casalingo. Indegno e poco divertente, piccante nelle parti soft-core.
giovedì 22 gennaio 2009
Supergirl - La ragazza d'acciaio
Argo è un frammento del pianeta Krypton dove i superstiti hanno ripreso a vivere la loro quotidianeità. La vita prospera assicurata dall' energia di un manufatto chiamato Omegahedron, ma l'oggetto viene prima sottratto da Zaltar (O' Toole) e poi risucchiato nello spazio per colpa di Kara (Slater), cugina di Kal-el (noto sulla terra come Superman). Per seguire e riprendere la piccola sfera vitale, la giovane Kara finisce sulla terra. Anche lei acquisice i celebri superpoteri e ed assume l'identità della brunetta collegiale Linda Lee, dividendo la stanza con la sorella di Lois Lane, Lucy. Sfortunatamente il potente Omegahedron è finito nelle grinfie della perfida strega Selena che sogna di dominare il mondo. Pellicola imbarazzante a tratti, con grandissimi problemi di sceneggiatura. Il tentativo di creare uno spin-off (peraltro disertato da Reeve) vacilla a causa dei buchi nella storia e non bastano frasi come "Superman è impegnato a trilioni di anni luce in missione di pace" o appendere il suo poster nella stanza del college di Lucy Lane (guarda un pò!) per collegare i due universi. In Supergirl sembra piuttosto di essere incappati in una pellicola Disney, un bizzaro incrocio tra il telefilm di Wonder Woman ed il recente Come d'incanto. Un film che poteva essere gestito meglio e che vantava un buon cast: da Peter O'Toole a Faye Dunaway (persino Mia Farrow, per una sola sequenza...) e che aveva degli effetti speciali discreti, guastati dall'atmosfera gigionesca che viene innescata dalla farsa sceneggiata. Vincitore di due Razzie Awards.
mercoledì 21 gennaio 2009
American Splendor
Harvey Peckar vive a Cleveland e fa l'archivista in un ospedale, ha una forte passione per i comics. Dopo l'abbandono della moglie si consola collezionando dischi, in prevalenza jazz. Conosce ad un mercatino dell'usato Bob Crumb e dopo una frequentazione Harvey capisce che non può continuare a sprecare la sua vita. Anche lui vuole scrivere fumetti, e sarà proprio il celebre fumettista ad illustrare le sue prime storie, che sono autobiografiche, sulla vita di tutti i giorni. Ed è proprio grazie a queste che Harvey conosce la proprietaria di un negozio di fumetti del Delaware, Joyce Brabner, e se ne innamora. Certi individui sentono la vita stargli stretta; non sanno come uscirne, credono di avere talento ma poi attendono e la loro esperienza indolente si rivela semplicemente arrogante. Non v'era abilità alcuna a supportarli poichè l'abilità si ricava anche dal sacrificio. Poi ci sono quelli che sanno perfettamente come governare il proprio destino, decidono e vincono. Ma esiste un terzo caso, fortuito, dove l'attitudine si nasconde dietro un aspetto misero, l'atteggiamento da perdente, una testa stempiata che fissa sempre il terreno. Vivere è il loro sacrificio, sanno guardare il mondo ascoltando e quando raccontano ciò che vedono, i normali (veri mostri) devono correre ai ripari. E' il caso di Harvey Peckar uno che ad Halloween, da bambino, si domandava se si potesse essere solo Harvey il vicino invece che Batman o Superman, perchè gli eroi in America sono quelli che sopravvivono al modo di vivere che la nazione impone, a quella ipocrisia raccontata e smontata pezzo per pezzo dai Carver o dai Bukowski. Ed è questo il terreno di Peckar, un terreno fortunato che gli ha permesso di conoscere uno dei più grandi fumettisti underground di sempre: Robert Crumb. Crumb gli illustra le prime storie di American Splendor, nasce qualcosa di nuovo, insolito, che comparirà successivamente in autori come Charles Burns e Daniel Clowes. In questi albi si racconta il piccolo atto quotidiano, sono le tematiche realiste dietro i quadri di Edward Hopper, la cornice. Può uno che disegna fumetti peggio di un bambino dell'asilo divenire un acclamato autore? Si, basta che però si limiti a scrivere. La vita soltanto normale di Peckar viene narrata in questo magnifico lungometraggio che fonde diversi stili (dcumentario, animazione e fiction!) con equilibrio e sobrietà, interpretato da Paul Giamatti (qui alla sua prova migliore!) e Hope Davis e diretto da Shari Springer Berman con Robert Pulcini, la pellicola sfuma verso le opere di Solondz (specie Palindromi o Storytelling!) ma anche American Beauty e l'ovvio Ghost world. Il miglior cinema indipendente lascia il suo spettro ad ogni sequenza ed i dialoghi restano brillanti. Anche quando la vita vera dell'autore interagisce con la finzione si rimane incerti. Per noi poi (a digiuno di American Splendor, sia in versione cartacea che in quella cinematografica!) sembra quasi di assistere ad una operazione stile Borat quando Harvey si infuria al David Letterman show o quando il suo amico Toby Redloff elogia la "Nerd way of life" ad uno show di Mtv, eppure è tutto reale, dalla prima all'ultima sequenza. Un raro esempio di coerenza, un film che andrebbe distribuito, consigliato ed elogiato.
martedì 20 gennaio 2009
BloodRayne II: Deliverance
Seguito della precedente (e mediocre) pellicola dell'odiato Uwe Boll. Questa volta Rayne si muove nelle terre selvagge del west per incontrare il vampiro Billy the Kid. Lo so cosa state pensando: ecco l'ennesima idiozia del tedesco! ma le cose sono più complesse stavolta. In realtà l'atmosfera della frontiera finisce ad arricchire una storia tanto surreale da poter apparire comica e gli omaggi allo spaghetti western non sono poi peggiori di tante altre produzioni del genere, anzi. In alcuni punti si percepisce l'aria trash della saga di From dusk till dawn e nell'assedio della città c'è una parentela lontana con 30 giorni di buio. Anche il Raimi di Pronti a morire finisce nel calderone e tutto quanto viene supportato dalla colonna sonora di Jessica de Rooij che clona Ennio Morricone. La modella Natassia Malte sostituisce Kristanna Locken nel ruolo della dhampyr in questo Z movie distrutto da pubblico e critica per partito preso. Non c'è ormai più nulla dei comics o del videogame ma se l'avesse diretto Rodriguez i detrattori non sarebbero stati così duri...
mercoledì 14 gennaio 2009
Il Corvo 2
Sarah è cresciuta ma molti fan del primo capitolo sono ancora ancorati al ricordo della morte di Brandon Lee. Dura per loro digerire il battage dietro The Crow: City of angels. E' il giorno dei morti e Los Angeles festeggia come di consueto tra disordini e bagordi. Ashe (Vincent Perez) e suo figlio assistono ad un delitto finendo così tra le mani della banda di Judah, che li elimina spietatamente. Come da copione Ashe risorge e, sorretto dai poteri del Corvo e dall'affetto di Sarah comincia la sua vendetta. Quasi remake del film di Proyas con Tim Pope (celebre per i video dei The Cure) alla regia. Stesso scenografo (Alex McDowell) e sempre James O'Barr (il cui dolore deve essersi sopito di fronte ai tanti soldi!) a tutelare la sua creatura. Alla sceneggiatura, il più altalenante professionista conosciuto: Davis Samuel Goyer (da Kickboxer 2 a Dark City, da Il Cavaliere Oscuro a Jumper!). Colonna sonora valida ma tanto deja-vu nell'ascolto, finalmente Iggy Pop riesce ad entrare nel cast, anche senza rivestire il ruolo protagonista che tanto agognava. Un film confezionato con cura, ma talmente privo di anima che ci si dimentica presto di Perez, tornando a rimpiangere il giovane Lee...
venerdì 9 gennaio 2009
Capitan Rogers nel 25° secolo
Uscito per un volo sperimentale alla fine del ventesimo secolo, William "Buck" Rogers incappa in una sconosciuta perturbazione cosmica che finisce per ibernarlo. Dopo 5 secoli Buck viene raccolto dall'ammiraglia della flotta Draconiana della principessa Ardala, figlia dell'imperatore Draco, tiranno galattico, mentre questa si dirige ad un incontro diplomatico con i terrestri. Naturalmente l'incontro è un trucco per spianare la strada all'armata, ma Buck scopre l'inganno ed utilizzando il suo fascino sedurrà la donna per evitare il disastro. Pilota di una serie televisiva, Capitan Rogers - il film, finisce per ricordare parodie di Flash Gordon (quando invece potrebbe esserne il padre!). Nato dai romanzi di Nowlan nel 1928 il personaggio finisce poco dopo nei comics di Amazing Stories che gli daranno ulteriore fama. La pellicola ricicla il materiale della sfortunata Battlestar Galactica ma il continuo utilizzo dell'ironia e le battute anni cinquanta in un prodotto della fine degli anni settanta fa tornare alla mente Donne amazzoni sulla luna. Ad ogni modo come serie televisiva si lascia guardare...
Darkman 2 - Il ritorno di Durant
Torna il malvagio Durant che risvegliatosi da un coma irreversibile cerca di rimettere in moto la sua organizzazione criminale. Mentre il professor Peyton Westlake continua con gli esperimenti per rigenerare la sua pelle sintetica, Durant realizza sofisticate armi tecnologiche da vendere ad alcuni neonazisti, per assumere di nuovo il controllo dello spaccio di droga. Darkman è però deciso a fargliela pagare una volta per tutte. Inutile sequel che segue, privo di fantasia, l'illustre predecessore. Senza Raimi alla regia tutto sembra statico e quello che sembrava fumetto qui si trasforma in un brutto episodio di Texas Ranger. La colonna sonora sembra quella di un telefilm anni ottanta. Qualsiasi episodio di Flash è superiore a questa pellicola.
giovedì 8 gennaio 2009
From Hell - La vera storia di Jack lo squartatore
Londra, autunno 1888. Cinque efferati omicidi di prostitute nel malfamato quartiere di Whitechapel sono attribuiti a un misterioso, quanto inquietante assassino. Incaricato dell'indagine è l'ispettore Abberline, noto nell'ambiente per risolvere casi complicati grazie a doti di chiaroveggenza. Aiutato da una prostituta, Mary Kelly, scopre che i cinque omicidi sono frutto di una macchinazione massonica per insabbiare un torbido segreto dei reali d'inghilterra e impotente, individua l'esecutore materiale dei delitti. Film potente al primo impatto in sala, equilibrato, senza smancerie, che ricorda in alcuni punti l'ottimo (e sottovalutato) Jack lo squartatore, lungo tv-movie di David Wickes con un eccellente Micheal Caine nel ruolo di Abberline. From Hell è sceneggiato con perizia da Terry Hayes e Rafael Yglesias e si classifica come il miglior film dei gemelli A. & A. Hughes. Naturalmente le origini sono nobili, il film deriva infatti da un tomo a fumetti scritto da Alan Moore e disegnato da Alan Campbell. Molti si scagliarono contro la scelta di usare Depp per il ruolo del detective, ed in effetti un attore più esperto e maturo probabilmente avrebbe dato quel tocco in più di realismo ed avrebbe indurito la pellicola ancora di più. Scontate anche le visioni di Abberline, flashforward da telefilm horror che si potevano realizzare meglio. Eppure la fenomenale ricostruzione di Londra in una Praga oscura e viscerale, l'interpretazione da urlo del grande Ian Holm, i tramonti rossi fotografati da Peter Deming ci fanno cadere nella zona oscura dell'umanità che vide nascere il primo serial Killer, una dose di Assenzio e Laudano visivo. Differente il finale dalla decennale opera del maestro Moore, che ancora una volta ci aveva stupito e rapiti con il suo lavoro.
domenica 4 gennaio 2009
Disaster Movie
Jason Friedberg e Aaron Seltzer vogliono passare alla storia come coloro che devastarono lo spoof. Il vero "Disaster" è proprio questo. Incapaci persino di selezionare film catastrofici e montarli armonicamente, l'ultima opera del duo si rivela decisamente inferiore alle precedenti. Presa la via di Treciento non si torna indietro! Accozzaglia di personaggi celebri (che non menzioneremo in queste pagine!) e di film recenti la pellicola procede pesante come la peperonata di mezzanotte. Disaster Movie finisce tra le nostre amate recensioni solo per l'accidentale comparsata di Hellboy, Batman, Iron man ed Hulk. Personaggi che finiscono tra i frame, apparendo e sparendo come dei subliminali, ma senza lasciare traccia nella memoria.
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