Londra, autunno 1888. Cinque efferati omicidi di prostitute nel malfamato quartiere di Whitechapel sono attribuiti a un misterioso, quanto inquietante assassino. Incaricato dell'indagine è l'ispettore Abberline, noto nell'ambiente per risolvere casi complicati grazie a doti di chiaroveggenza. Aiutato da una prostituta, Mary Kelly, scopre che i cinque omicidi sono frutto di una macchinazione massonica per insabbiare un torbido segreto dei reali d'inghilterra e impotente, individua l'esecutore materiale dei delitti. Film potente al primo impatto in sala, equilibrato, senza smancerie, che ricorda in alcuni punti l'ottimo (e sottovalutato) Jack lo squartatore, lungo tv-movie di David Wickes con un eccellente Micheal Caine nel ruolo di Abberline. From Hell è sceneggiato con perizia da Terry Hayes e Rafael Yglesias e si classifica come il miglior film dei gemelli A. & A. Hughes. Naturalmente le origini sono nobili, il film deriva infatti da un tomo a fumetti scritto da Alan Moore e disegnato da Alan Campbell. Molti si scagliarono contro la scelta di usare Depp per il ruolo del detective, ed in effetti un attore più esperto e maturo probabilmente avrebbe dato quel tocco in più di realismo ed avrebbe indurito la pellicola ancora di più. Scontate anche le visioni di Abberline, flashforward da telefilm horror che si potevano realizzare meglio. Eppure la fenomenale ricostruzione di Londra in una Praga oscura e viscerale, l'interpretazione da urlo del grande Ian Holm, i tramonti rossi fotografati da Peter Deming ci fanno cadere nella zona oscura dell'umanità che vide nascere il primo serial Killer, una dose di Assenzio e Laudano visivo. Differente il finale dalla decennale opera del maestro Moore, che ancora una volta ci aveva stupito e rapiti con il suo lavoro.
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