Il momento è infine giunto: la graphic novel più importante della storia dei comics è divenuta un film. I tempi erano maturi e ad occuparsene c'è l'ossequioso Zack Snyder (300) dopo una disputa che aveva coinvolto Joel Silver, Gordon Levin e nomi celebri del calibro di Terry Gilliam, Darren Aronofsky e Paul Greengrass. Alla sceneggiatura invece c'è il duo David Hayter (eccellente il suo adattamento di X-men!) ed Alex Tse (Sucker free city). Questa volta sarà dura. Se Spider-man ci sembrava impossibile, se V per vendetta pareva improbabile, di certo la celebre (ed unica) miniserie vincitrice di un Hugo Award creata da Alan Moore e Dave Gibbons risulta la più complessa, densa e valida opera mai scritta (TIME Magazine la inserisce tra i "100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi!"). Gibbons dichiarò addirittura di non sentire piu' il bisogno di illustrare altri fumetti e di aver raggiunto il vertice della sua carriera! Moore invece ha nuovamente espresso il suo parere sfavorevole alla testata "Wizard" annunciandole che si dissocierà (quindi non vedremo il suo nome accreditato nei titoli del film!) dalla produzione. Una delle innovative peculiarità che differenzia Watchmen dai fumetti che lo hanno preceduto, è quella di presentare i supereroi come fossero dei veri esseri umani inserendoli in contesti quotidiani. Emergono dunque i problemi (non super) che avvolgono ogni persona del pianeta, le loro malinconie, i loro sbagli. Spesso sono semplici individui che hanno deciso di fare il mestiere di "giustiziere mascherato". Così l'allostoria vuole che: nel 1985, Nixon sia ancora presidente e i supereroi (chiamati "Watchmen") esistono ma sono banditi dalla società. Quando alcuni di questi guardiani vengono misteriosamente assassinati, Rorschach indagherà cercando di coinvolgere gli altri membri del gruppo, aprendo così un vaso di Pandora...
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