mercoledì 6 ottobre 2010

Flash

Tra il 1990 e il 1991 la CBS, produsse Flash, una serie tratta dall'omonimo fumetto della DC Comics. Il supereroe della fiction è in realtà il secondo Flash, ovvero Barry Allen (uno dei personaggi DC più popolari di sempre!) l'uomo che acquisice il potere di muoversi a velocità straordinaria, sfidando le leggi della fisica. Il Batman di Burton aveva appena creato una seconda batmania e, sulla sua scia, molte case di produzione si accodarono per sfruttarne l'ondata. Tuttavia Flash in America non riuscì a sfondare e ne venne prodotta soltanto una stagione di 22 episodi. La serie però, rivista oggi, non era malaccio. Le atmosfere del Batman-Fox filtravano grazie ad una fotografia che ritraeva una Central City abbastanza cupa mentre la presenza familiare di Danny Elfman (si occupò delle musiche della sigla) non fece che amplificare la sensazione di deja-vù. John Wesley Shipp, rivisto in televisione nel decennio successivo con Dawson's Creek, se la cavava egregiamente nella tuta rossa dell'eroe, sebbene Flash sia notoriamente più esile. La produzione ebbe anche il pregio di richiamare sugli schermi Mark Hamill nel ruolo di Trickster e di offrire a due grandi come: Howard Chaykin e Gardner Fox la possibilità di sceneggiare. Si può ritrovare in un cofanetto, da sistemare sullo scaffale come la miglior trasposizione attuale del fumine rosso.

martedì 5 ottobre 2010

Nemesis sugli schermi

Sarà Tony Scott a portare sugli schermi "Nemesis" la graphic-novel di Mark Millar illustrata da Steve McNiven edita da Icon Comics. Millar (reduce dalle sale con Wanted) avrebbe pensato a Johnny Depp per il ruolo di protagonista, un sociopatico che si serve delle sue ricchezze per eliminare i poliziotti; mentre per il rivale Black Morrow , capo della polizia a Washington, sarebbe perfetto il biondo Brad Pitt. Inutile dire che tra le fantasie degli autori e la realtà ce ne passa...

martedì 20 luglio 2010

Green Lantern ha già il suo seguito!

Non è ancora uscito il primo capitolo che la Warner ha annunciato il sequel. Stiamo parlando di Green Lantern, celebre eroe della DC comics che dorvebbe apparire nelle sale statunitensi il 17 giugno del 2011. A quanto pare i tre sceneggiatori Green, Guggenheim e Berlanti sono stati assoldati anche per lavorare al progetto di realizzare un altro eroe della celebre casa :Flash. Staremo a vedere...

domenica 23 maggio 2010

Push


La Division è una agenzia paragovernativa che trasforma geneticamente alcuni individui, creando così un esercito di psicoguerrieri, eliminando senza pietà quanti rifiutano di sottoporsi ai loro esperimenti. Nick Gant (Chris Evans), un telecinetico di seconda generazione, o “mover”, è nascosto da quando, dieci anni prima, la Division ha ucciso suo padre. Sarà una "watcher", una veggente di 13 anni di nome Cassie (Dakota Fanning) a scovarlo per proporgli uno strano accordo...Film che pochi hanno sopportato e che in realtà non è orrendo come viene descritto in alcuni siti. Certo, il minestrone c'è, di generi e di comics (gli X-men in cima!) e la squadra è strana parecchio. La sceneggiatura è di David Bourla , uno che di fumetti non se ne intende molto mentre alla regia abbiamo il Paul McGuigan di The Acid House, film tratto dai racconti di Welsh che cercava di bissare il successo di Trainspotting con esiti poco felici. Insomma, una pellicola che poteva essere migliore, con effetti speciali ultrapompati. La Fanning è brava a fare la ragazzina insopportabile ed Evans dopo la sua Torcia umana non può che risalire in classifica (difficile fare peggio del primo Fantastic Four ma ormai lui è uno volto da fumetto e quindi lo ritroveremo anche nei panni del mitico Capitan America in Captain America: The First Avenger e nel successivo The Avengers, insomma si parte già con un brutto errore, come la prendereste se Hugh Jackman interpretasse The Punisher?) il film scorre fino al finale lasciando poco di sè nei ricordi. Un problema di superficialità negli argomenti affrontati da autori ben più grandi di questi con i quali sarà sempre più arduo confrontarsi in futuro.

venerdì 23 aprile 2010

G.I.Joe La nascita dei Cobra


Secondo appuntamento per la Hasbro, reduce dal fortunato (forse sopravvalutato) Transformers che decide di produrre il film della celebre squadra patriottica. Qui il "Galvanized Iron Joe" diviene acronimo di Global Integrated Joint Operating Entity. Tutto sembra già visto: Dal deserto egiziano agli abissi del ghiaccio polare, la supersquadra G.I.Joe utilizza la più sofisticata attrezzatura spionistica e militare per combattere il corrotto trafficante di armi Destro e la crescente minaccia costituita dalla misteriosa organizzazione Cobra. Riusciranno a portare a termine la loro missione, evitando che il mondo sprofondi in un caos devastante? Film colmo di testosterone che non convince nei punti essenziali, i dialoghi e il comparto degli attori. Sienna Miller nonostante il suo fisico non è in grado di interpretare un ruolo di combattente. Lei può fare la bond girl o muoversi tra un cocktail e l'altro con disinvoltura ma qui ci voleva un vero atleta. Stesso discorso per l'ormai attempato Quaid. Effetti speciali imponenti ma non sempre utili per affascinare e trasportarci nel mondo di guerriglia della squadra. Si può dire che rispetto ai vecchi comics siano stati fatti degli aggiornamenti, il problema si pone quando la mediocre serie animata rimane nei ricordi come un buon prodotto e quando si porta Story of G.I.Joe del 1945 al confronto e si nota un maggior apporto artistico grazie alla presenza di veri fenomeni come Robert Mitchum e Burgess Meredith.

giovedì 22 aprile 2010

Il Mercenario


In un oscuro mondo medievale dominato dalla figura di Agraton, un guerriero privato del nome, conosciuto come: Il mercenario, è intenzionato a cambiare la sua vita dopo aver trascorso anni tra violenze e lotte. Sconfitto e tradito da Agraton, egli viene assoldato da una donna per scortare alcuni contrabbandieri verso un territorio lontano chiamato Grande Prateria, senza sapere di essere sul punto di decidere non solo il suo destino, ma quello dell'intera umanità, che attende con ansia la venuta di un grande cambiamento. Film d'animazione franco-ispanico per l'affascinante personaggio di Vicente Segrelles, figura resa nota in Italia grazie alle pubblicazioni dell'Eternauta, spazio che ha sempre accolto il grande fumetto d'autore. Purtroppo per qualche strano motivo, Il Mercenario ha sempre avuto una vita difficile. Poco celebre per la qualità che offriva. Questo film del 2004 inoltre spoetizza del tutto le clamorose tavole di Segrelles, interamente dipinte ad olio, capaci di farci entrare nel suo mondo fantasy in maniera totale. Nonostante la sceneggiatura sia buona, abbastanza simile nelle atmosfere alle storie cartacee, l'animazione al computer non è delle migliori, un cell shading che ricorda da vicino un videogame invecchiato male e mai il lavoro del maestro. Del tutto assente anche la parte piccante dell'opera, le cortigiane, sempre un pò discinte, immerse in un clima di sudore e ferro. Peccato, perchè il Mercenario meriterebbe una trasposizione cinematografica con attori dal vero e con i migliori effetti speciali. Oggi che realizzare draghi non è più un problema gli spagnoli dovrebbero farci un pensierino. Bersaglio mancato, nonostante l'ottimo doppiaggio italiano.

mercoledì 21 aprile 2010

Alien versus Predator

Molti dei lettori di Cinemamutante sapranno che la celebre saga delle due razze aliene contrapposte, divenuta nota con i videogiochi e con il cinema, era in precedenza un fumetto edito dalla casa editrice Dark Horse Comics, una delle poche realtà indipendenti in grado di competere con Marvel e DC. E' questo uno dei più celebri esempi di interscambio tra comics e cinema. Nati infatti in celluloide, i famosi alieni resi celebri da Ridley Scott e John McTiernan (ma anche Cameron ha reso un bel servizio!) hanno saputo vestire egregiamente i panni di eroi (seppur negativi) di valide miniserie cartacee, come in quella che da inizio alle danze: Aliens di Mark Verheiden e quella che vedeva un ipotetico seguito del primo Predator: Predator the Heat fino ad arrivare al lavoro di Stradley e Norwood: Aliens vs Predator che inevitabilmente ci ha portato fino a qui. Una spedizione di scienziati finanziati da un ricco industriale si reca in Antartide per indagare su una 'efflorescenza di calore' di origine misteriosa. Scopriranno una piramide a 600 metri di profondità al cui interno resteranno intrappolati e coinvolti nella feroce lotta tra Aliens ed alcuni giovani Predators sopravvissuti nei secoli. Dimenticando l'arte del primo Alien e la perfezione adrenalinica del secondo capitolo, diciamo che il film non è un capolavoro horror e neppure di fantascienza. Tuttavia siamo qui per valutarlo come cinecomics. In effetti la serie della Dark Horse (escludendo la meraviglia di Verheiden) è piuttosto di serie B; godibile quanto un weird movie, o un episodio di Zio Tibia. Da questo punto di vista Paul W.S. Anderson supera di gran lunga l'orripilante Mortal Kombat ma resta dietro l'ottimo Resident Evil, confezionando una pellicola fedele nello spirito da lettura estiva, spensierata e in un certo senso trash, della saga. Anche la presenza di Bova, non giova molto all'atmosfera generale. L'attore è purtroppo identificato da turpi pellicole italiane e si fatica a vederlo accanto a Lance Henriksen. Resta dunque l'affascinante ipotesi della piramide ed il rito di iniziazione dei Predator che comunque non basterebbe ad ottenere una sufficienza quando dalla parte opposta abbiamo dialoghi telefonati e personaggi scontati. Se però siete accaniti fan della serie, allora sappiate che lo spirito di quegli albi è rimasto vivo.

giovedì 8 aprile 2010

Mantide

Il dottor Miles Hawkins, un brillante scienziato finito suo malgrado in mezzo ad una rivolta, viene brutalmente colpito e reso disabile. Finito su una sedia a rotelle si mette al lavoro per cercare di guarire il suo male. Il suo tentativo sfocia nella creazione di un esoscheletro capace di donare una forza sovrumana a chi lo indossa. E' così che Ocean City vede apparire un supereroe in grado di proteggere i suoi cittadini dalle bande di strada. E' nato Mantide (M.A.N.T.I.S. in originale, acronimo di Mechanically Augmented Neuro-Transmitter Interception System!) e per il male cominciano giorni duri. Che dire siamo rimasti assenti per un pò, ma eccoci tornati con questa rarità. Mantide è fondamentalmente il film pilota di una serie televisiva prodotta e sceneggiata da Sam Raimi che ha il pregio di introdurre un supereroe di colore. Snobbato dai più in Italia, associato spesso all'orribile Steel o al brutto Meteor Man, Mantis pur mantenendo l'impianto televisvo caratteristico per l'epoca (può ricordare Flash o Lois & Clark) ha delle buone intuizioni e si lascia guardare. Molto interessante la prima parte, quando viene tenuta nascosta l'origine dell'eroe. Forse la serie non è stata sempre in grado di mantenere la massima qualità per ogni episodio ma certo il pilota vale una visione.