Un ragazzino di 17 anni scopre di possedere il dono del teletrasporto. Abbandonato dalla madre sfugge a suo padre per cominciare a padroneggiare la tecnica e a usarla prima per sopravvivere, poi per godersi la vita a New York. Non funziona proprio questo Jumper. Metafora della moderna frenesia giovanile, il film è composto da sequenze scoordinate tanto che sembra di assistere a quelle pellicole tratte dalle serie televisive. Hayden Christensen è sempre fuori parte, spesso talmente sopra le righe da lasciarci fuori dalla storia, che fin dal principio non cattura. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti ed è tutto molto strano perchè il cast del film è formato da ottimi professionisti, il copione stesso è stato adattato da un romanzo di Steven Gould da Jim Uhls (che aveva sceneggiato Fight Club) e David S.Goyer (The Dark Knight) e alla regia c'è Doug Liman che aveva diretto l'ottimo The Bourne Identity, sembra quasi che l'abbiano preso sottogamba. David è un supereroe atipico, amorale e sarebbe interessante la sua storia. Peccato che il tutto venga liquidato con una overdose di location e di effetti speciali.
lunedì 3 novembre 2008
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