mercoledì 5 novembre 2008

V per Vendetta


Nel 2019 la Gran Bretagna è stabilmente governata da un regime totalitario. Tra il 2005 e il 2015, la Gran Bretagna e gran parte resto del mondo hanno attraversato un periodo socio-politico instabile, con le proteste civili che sfociavano spesso in guerriglie urbane. Nel 2015 il partito neoconservatore guidato da Adam Sutler è riuscito a ottenere un largo consenso nel popolo, utilizzando la paura come catalizzatore, vincendo le elezioni politiche a mani basse e facendosi nominare "cancelliere supremo". Il risultato finale è la "pace civile" in cambio della perdita di ogni libertà individuale e il popolo accetta questo compromesso. Qualche anno dopo, il sistema viene turbato dalle azioni di un misterioso uomo che si presenta solo come "V". Egli si nasconde dietro la maschera di Guy Fawkes, cospiratore britannico che nel 1605 cercò di far saltare in aria il parlamento inglese. Lungo il suo cammino, V si imbatte nella giovane Evey Hammond, una giovane ragazza i cui genitori furono uccisi dopo una contestazione nei confronti del regime. Durante un attacco alla principale emittente televisiva, Evey viene coinvolta suo malgrado da V nello scontro con la polizia e rimane ferita. Inizia così il complesso rapporto tra la protagonista e il suo salvatore, il quale non esita ad uccidere spietatamente per ottenere i propri obiettivi. Nel frattempo il governo incarica il detective Finch di scovare il "pericoloso terrorista" e assicurarlo alla giustizia, anche a seguito di una misteriosa catena di omicidi rivendicati da V. Poco a poco, il poliziotto capisce tuttavia che qualcosa non quadra e, indirizzato suo malgrado dagli indizi lasciati da V, arriva vicino a svelare scenari inquietanti riguardo al suo partito, venendo dunque messo da parte. Il giorno 5 novembre 2020, ad un anno dalla sua prima clamorosa azione dimostrativa, V è pronto per il suo atto finale: la conclusione della sua opera teatrale sarà la distruzione del Parlamento, simbolo supremo del marcio che è stato compiuto nel paese. Ecco uno scenario inquietante (ma davvero reale, specie in questi giorni difficili!) sorretto da una trama tanto ingegnosa da rivaleggiare senza timore con quella dei grandi romanzi di fantascienza sociale. Che Alan Moore fosse uno scrittore complesso e completo, nessuno aveva dei dubbi. V per vendetta è dal mio punto di vista la sua opera più ambiziosa, quella che sfiora la perfezione e che quando tocca le vette liriche ti lascia gli occhi umidi. Semplicemente eccezionale è la sequenza che vede imprigionata Evey e le metafore che si susseguono durante tutta la graphic novel, le battute memorabili, le intuizioni di Moore, rendono questo fumetto un lavoro imprenscindibile, senza tempo nè genere. Purtroppo nel passaggio dalla carta alla celluloide qualcosa si perde, vediamo perchè. Moore, a differenza di uno Stan Lee, lavora in profondità sulla psicologia dei personaggi. Tra gli sceneggiatori di comics è quello che scava ed arricchisce le sue storie studiando i dettagli meticolosamente. Si è più volte detto deluso dai film tratti dalle sue opere, ma eccezione fatta per La leggenda degli uomini straordinari, From Hell e V for vendetta sono opere riuscite, ben confezionate seppure diverse, superficiali, rispetto al lavoro originario del mago di Northampton. La mole di ricerche che compie per elaborare le sue storie non possono essere trasportate integralmente nelle sceneggiature cinematografiche; sarebbe bello, ma di difficile realizzazione. Detto questo, la sceneggiatura dei Wachowski segue la storia nei punti chiave, cercando di attualizzarla quando è possibile (è la moderna crisi politica mondiale che introduce nel film il corano...) mentre la regia di McTeigue si dipana timidamente fino alla fine. V per vendetta è comunque un film importante, che ci fa riflettere su argomenti delicati in un momento scomodo. Analizzare le motivazioni che possono esistere dietro il terrore in un periodo che ne condanna, per ipocrisia o paura, ogni atto. Troppo spesso, ormai, il potere si è consolidato sull'ignavia delle persone. V ci spinge a pensare, a tenere d'occhio quel centimetro di libertà, già un pochino rosicchiato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissima recensione. Davvero ben scritte quelle su mymovies...