Qualcuno si chiederà cosa ci fa un horror come questo tra le nostre pagine dedicate al mondo dei supereroi. E' presto detto: 30 giorni di buio è tratto da una celebre graphic novel di Steve Niles (che ha curato anche la sceneggiatura del film!) e Ben Templesmith chiamata 30 giorni di notte, che racconta la venuta di un gruppo di vampiri nella città di Barrow in Alaska, dove il sole cala e sparisce per un mese, rendendo le cose facili ai non morti e "molto" complicate agli abitanti del luogo. Ci è sembrato opportuno recensire tutte le pellicole tratte dai comics per avere un quadro completo e tenere sott'occhio un filone che con il tempo non ha smesso di crescere e di offrire prodotti di eccellente qualità. In questo caso particolare, le differenze tra il film ed il fumetto non sono troppo evidenti ma l'ago della bilancia pende di certo verso la versione cartacea della storia. David Slade (alla regia sotto la produzione di Sam Raimi) non riesce nel difficile compito di trasformare le tavole eteree ma anche disturbanti del bravo Templesmith, nel suo film. Si sente il sapore malato della storia originale ma si poteva osare di più. Peggio il versante della sceneggiatura che appiattisce la crudezza che aveva reso la graphic novel tanto popolare tra gli amanti dell'horror. 30 giorni di buio è un horror con sfumature splatter che riprende in alcune sequenze gli effetti pittorici del fumetto e che sa divertire nella prima parte ma che poi perde ritmo e tensione nella seconda. Per David Slade c'è la sufficienza piena ma sono lontani i fasti del suo bellissimo Hard Candy...
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