Basato sull'anime Mach Go!Go!Go! i Wachowski realizzano il più grande live action di tutti i tempi. Vediamo perchè: Speed è un talento naturale dell'automobilismo; figlio di un costruttore di vetture da corsa e fratello minore di Rex, morto durante una gara di rally (sulla pericolosa pista di "Casa Cristo"mentre cercava di riabilitare il suo nome, infangato dalla mafia delle corse) è pronto per spazzare via la concorrenza sfoggiando la sua incredibile abilità di guida, a bordo della Mach 5. Anche Spritle e sua madre credono in lui e, con l'inseparabile scimpanzè Chim-Chim e la dolce Trixie, formano il tifo più energico che un atleta possa desiderare. Eppure il sogno di Speed è costretto ad infrangersi contro la realtà di un mondo corrotto, dove le grandi competizioni sono decise in partenza dagli sponsor multimiliardari e dove chi non si lascia comprare da un imprenditore senza scrupoli rischia di non superare mai la linea di partenza. Fedele all'azienda di famiglia e soprattutto al suo spirito appassionato e indipendente, Speed si allea con il misterioso Racer X per mettere fine agli illeciti dello sport e dimostrare quel che sa fare: vincere. Ho sbagliato a non andare a vedere Speed Racer al cinema. Ero rimasto deluso dagli episodi finali di Matrix e non mi sembrava troppo interessante prendere la serie della Tatsunoko (che si basava sul manga di Tatsuo Yoshida, uno dei fondatori della celebre casa di produzione giapponese) per farne un film. Sbagliavo di grosso. La pellicola dei fratelli Wachowski è impressionante. I primi trenta minuti fanno gridare al miracolo; montaggio e regia sono ai massimi livelli e soltanto pensare di trasformare una vecchia serie animata della fine degli anni 60 in quest'opera powerpop, strabordante di colori e ricchissima di citazioni, bè è da pazzi...o da geni. Inquadrature che si incastrano, si spingono, piani che si mettono a fuoco poi si dilatano. Un collage tanto colorato che era dai tempi di Dick Tracy che non si vedeva una trasposizione così pittorica. Finalmente una grafica totalmente asservita all'intuizione registica. La prima gara di Speed non ricorda forse un moderno videogame dove si rincorre lo spettro della propria auto per migliorare il record? Guardate qui il concetto come viene elaborato; poi c'è la zuffa del team di Speed durante la corsa della Casa Cristo, davvero incredibile, una perfetta fusione tra gli anni sessanta e il duemila. Bravo il cast a mantenere il ritmo indiavolato fino alla fine, sono 135 minuti che passano in un batter d'occhio. Non si discute sui massimi sistemi, ci sono molte gag che ricordano l'originale e scordatevi la realtà. Speed Racer è il più grande film privo di anima mai girato, perchè l'anima, per realizzarlo in questo modo, i due fratelli devono averla venduta al diavolo.
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