Quando vidi per la prima volta questo film, non riuscii a capacitarmi che qualcuno fosse stato in grado di realizzare il demone rosso dal vero. La storia era buona ma mi ci vollero più visioni per abituarmi agli attori. Mike Mignola ha uno stile talmente particolare, minimale, che non permette all'entertainment di intrufolarsi facilmente nel suo immaginario. Quando Hellboy viene disegnato da altri autori infatti, perde le sue atmosfere sospese. Un paragone possibile potrebbe essere il Miller di Sin City per l'utilizzo dei contrasti tra le luci e le ombre, ma il cupo noir di quest'ultimo mostra dei volti reali se si ha l'accortezza di accendere le luci mentre Mignola con il suo stile inconfondibile crea una realtà fittizia paragonabile in letteratura ai mondi Lovecraftiani (con i quali è in debito proprio per il ragazzo demone!) Detto questo, dobbiamo aggiungere però che Del Toro con questo film incappa nel miracolo. Il messicano d'oro prende Il seme della distruzione e lo trasforma in realtà. Certo, mancano alcuni dettagli (Torch of Liberty) e c'è qualche concessione all'industria ma il tutto è ben equilibrato. Spesso si intravede l'amore per il personaggio di Guillermo Del Toro nei piccoli dettagli (il regista, anche sceneggiatore, ha inserito all'interno della pellicola una citazione dalla mini-storia "the corpse") ed anche la sensazione di perplessità generale che deve aver lasciato agli addetti ai lavori nel vederlo muoversi davvero. Ma le ovvie differenze possono anche essere superate con classe ed è il caso della celebre battuta di Red proprio sui suoi fumetti: Li odio quei fumettacci, non fanno mai gli occhi giusti!
venerdì 10 ottobre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento