Durante la notte del diavolo una banda di malavitosi inviati da Top dollar, (il mefistofelico boss locale) irrompono nell'appartamento di Eric e Shelly per ucciderli. Il ragazzo assisterà alle sevizie subite dalla donna prima di essere scagliato da una finestra dell'ultimo piano, Shelly morirà ore dopo in ospedale. Passato un anno, Eric risorgerà dalla tomba guidato da un corvo che gli offrirà l'opportunità di perseguitare i suoi aguzzini. Film epocale questo The Crow, maledetto nella genesi e nella conclusione. Tratto dal celebre ed omonimo lavoro di James O'Barr ne ricalca le pagine migliori cadendo in qualche ingenuità di tanto in tanto. Se il personaggio di Eric Draven viene trasposto alla perfezione, tutta la banda dei cattivi risulta un pò superficiale (Funboy era un personaggio fantastico nel fumetto mentre nel film è senza alcuno spessore). Ottima la regia e la fotografia, il ritmo non perde colpi ma tutte le aggiunte e le libertà che si sono presi gli sceneggiatori guastano la storia perfetta. L'opera di O'Barr nasceva dalle viscere, si sente ad ogni pagina il suo dolore. Era figlia dell'oscurità della morte. Il personaggio di Eric era evidentemente ispirato alle figure più importanti dell'iconografia post-punk mentre nel film molta di quella cultura slitta verso il metal (Brandon Lee stesso è esteticamente un metallaro!). Il pur valido John Shirley ed il suo collega David J.Schow hanno aggiunto frasi moralistiche prive di senso in un contesto come quello de Il Corvo ed hanno appiattito la controparte dell'eroe sbilanciando il testo originale. Detto questo Brandon Lee con la sua morte e la sua bravura, nei novanta eredita lo spazio leggendario del padre rubandogli la scena nei cuori underground. Una menzione va fatta per la colonna sonora assolutamente perfetta gestita al meglio da Alex Proyas , regista che veniva proprio dai videoclip.
venerdì 12 settembre 2008
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