lunedì 1 settembre 2008

Lightspeed


Comincia male l'avventura della Pow!Entertainment fondata da Stan Lee. La sua prima creatura è già piena di difetti clamorosi a cominciare dalla regia che sembra ancorata agli anni ottanta, quando i film tratti dai comics non venivano realizzati per il meglio. La colonna sonora di Peter Meisner è un plagio tanto evidente quanto fastidioso del tema di Spider man (ma in fondo anche Elfman si stava autocitando, ricordate Darkman?) e potremmo continuare con la sceneggiatura imbarazzante ed alcune trovate tanto indecenti da risultare comiche. La prima esplosione del film sarebbe stata ridicola anche durante gli anni de L'incredibile Hulk con Ferrigno per non parlare dei particolari della scheda del protagonista al monitor del supercattivo: una foto 800x600 dell'alter ego di Ligthspeed con la sua compagna. Insomma ingenuità imperdonabili dal padre dei comics più venduti del pianeta. Vi snocciolo la trama: Uno scenziato cerca di rigenerare la pelle della donna che ama, in coma per ustioni, cercando di estrarre le proprietà curative da quella dei serpenti. Il governo decide di tagliare i fondi ai suoi esperimenti e la donna muore. Lo scienziato distrugge il suo laboratorio e nel rogo acquisisce i poteri dei rettili usando la sua formula. Comincia così la sua guerra al mondo usando lo pseudonimo di Python. Il suo amico Daniel Leight, un agente governativo, scopre chi si cela dietro il volto del pitone e dopo uno scontro finisce in ospedale. A causa di alcune radiazioni si trasformerà in Lightspeed, un uomo in grado di correre più veloce della luce (una specie di Flash con la tuta blu). Mi dispiace per la presenza di Lee Majors, ma neppure l'uomo da sei milioni di dollari riuscirebbe a salvare questo flop.

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